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Peter Kolosimo è stato un personaggio molto noto in Italia e all'estero tra gli anni Sessanta e Ottanta del Novecento. I suoi libri hanno avuto un grande successo, in particolare quelli dedicati alla cosiddetta “teoria degli antichi astronauti”: l'ipotesi che la Terra sia stata visitata in tempi ancestrali da extraterrestri, che hanno interferito sullo sviluppo biologico e culturale umano. Scopo di questo saggio è di mostrare come la formazione intellettuale di Kolosimo debba molto alla fantascienza e alla letteratura a fumetti.


Peter Kolosimo was a very well-known figure in Italy and abroad between the 1960s and 1980s. His books have had great success, in particular those dedicated to the so-called "ancient astronaut theory": the hypothesis that the Earth was visited in ancestral times by extraterrestrials, who interfered with human biological and cultural development. The aim of this essay is to show how Kolosimo's intellectual formation owes much to science fiction and comics literature.


Valerio Magrelli è uno dei più importanti scrittori italiani della nostra contemporaneità. La sua prima raccolta poetica, Ora serrata retinae, esce nel 1980 (e poi, a seguire, Nature e Venature, Esercizi di tiptologia, Didascalie per la lettura di un giornale, Disturbi del sistema binario, Il sangue amaro). Ma nel 2003 pubblica un libro in prosa, Nel condominio di carne, che segna inesorabilmente un momento di svolta per Magrelli, aprendo all’autore anche le vie della narrativa (si pensi a La vicevita, Addio al calcio, Geologia di un padre). Un testo davvero bizzarro, centaurico, tra prosa e poesia. Questa “prosa” sembra apparire “liberata” su due diversi piani: svincolata da qualsiasi tipo di convenzione propria dei generi della narrativa e, al contempo, espulsa fisiologicamente dallo scrittore, come una sua creatura scatologica.

 

Valerio Magrelli is one of the most remarkable italian writers of our times. His first collection of poems, Ora serrata retinae, came out in 1980 (and then he published Nature e Venature, Esercizi di tiptologia, Didascalie per la lettura di un giornale, Disturbi del sistema binario, Il sangue amaro). But in 2003 he published a book in prose, Nel condominio di carne, which inexorably marks a turning point for Magrelli and opened the universe of prose up to its author (just think of La vicevita, Addio al calcio, Geologia di un padre). A really bizarre work, centaurian, between prose and poetry. This “prose” appears to be “liberated” on two different levels: because on the one hand it is stranger to every norm of traditional novels and on the other it is physiologically expelled by the author himself, almost as if some sort of eschatological creature.


Nei recenti anni, in filosofia della mente si è molto dibattuto su quale sia il modo più appropriato di intendere l’oggetto di studio e la pratica delle scienze cognitive, e, a tal proposito, una notevole eterogeneità di cornici teoriche si sono delineate in letteratura. Da molti questa situazione di disaccordo viene percepita come problematica, e una soluzione spesso proposta è quella di far riferimento, per dirimere le dispute, a un marchio normativo della cognizione, da intendersi come un insieme di condizioni necessarie che un processo deve rispettare per poter essere considerato “cognitivo”.  Nel presente saggio, argomenterò contro questa idea, mostrando come la proposta di un marchio siffatto sia inevitabilmente fallimentare. Inoltre, in alternativa, proporrò un quadro teoretico in cui la situazione di eterogeneità possa venire pacificamente accettata.

 

In recent years, within philosophy of mind it has been debated the best way to understand the subject and the practice of cognitive science, and, in this regard, a remarkable heterogeneity of theoretical frameworks have appeared in the literature. According to many authors, this situation of disagreement represents a problem, and a popular solution for resolving the disputes is to require a normative mark of the cognitive, i.e., a set of necessary conditions that a process must satisfy to be considered “cognitive”. In the present essay, I will argue against this idea, showing how any normative mark can’t be successful. Besides, I will propose a theoretical picture where the heterogeneity of the literature can be peacefully accepted.


Montesquieu occupa, nella storia del pensiero francese, una posizione di compromesso tra la prospezione e la retrospezione. Sebbene di nobili origini egli contesta, con il suo relativismo, i privilegi di casta; paladino della sincerità e della trasparenza, rivendica il diritto all’opacità, unica condizione di libertà. Di qui la sua posizione «inattuale», raccolta da tre grandi intellettuali del Novecento: Paul Valéry, Roger Caillois, Jean Starobinski. Sarà lo spazio liminare della prefazione alle proprie opere ad assicurare a Montesquieu  un certo margine di libertà di espressione;  similmente, sarà attraverso un intervento d’occasione – scritto prefatorio o conferenza –  che i tre intellettuali si pronunceranno sull’inattualità di Montesquieu andando così, contro lo spirito dei tempi, a legittimare la propria. 

Montesquieu occupies, in the French historical thinking, a compromise position between prospection and retrospection. Though he was an aristocratic he combated, with his relativism, the caste privileges; as a upholder of sincerity and transparency, he claims the right to opacity, as the unique condition for freedom. Hence his «inactual» position, wich has been inherited by three major intellectuals of Twentieth century: Paul Valéry, Roger Caillois, Jean Starobinski. As the liminal space of preface guarantees Montesquieu a certain freedom of expression, it is through some occasional interventions – prefatory discourse, or conference – that the three intellectuals intervene about Montesquieu’s inactuality, thus legitimizing, against  the spirit of the times, their own position.


In questo saggio sostengo che lo studio delle emozioni suscitate da ambienti naturali costituisce un terreno di indagine particolarmente adatto alla prospettiva pragmatica e interdisciplinare delle Environmental Humanities. In primo luogo illustro brevemente la polisemia del termine biodiversità e il duplice uso, scientifico e valoriale, che lo caratterizza fin dalla sua comparsa.  Successivamente, mostro come i concetti di valore intrinseco e valore strumentale compaiono nei documenti programmatici internazionali per la conservazione e il ripristino della biodiversità. Infine, a partire dal dibattito sviluppatosi in etica ambientale, delineo una nozione debole di valore intrinseco basata sulla struttura caratteristica di alcune emozioni.  

 

In this essay, I argue that the study of emotions aroused by natural environments constitutes a field of investigation particularly suited to the pragmatic and interdisciplinary perspective of the Environmental Humanities. First, I briefly illustrate the polysemy of the term biodiversity and the dual use, scientific and value-based, that has characterised it since its emergence.  Next, I show how the concepts of intrinsic value and instrumental value appear in international policy documents for the conservation and restoration of biodiversity. Finally, starting from the debate developed in environmental ethics, I outline a weak notion of intrinsic value based on the characteristic structure of certain emotions.


Nel mondo delle Digital Humanities (DH) i risultati prodotti sono spesso nella forma di banche dati, siti internet, blog o pubblicazioni digitali di varia forma; per gli autori è difficile ottenere il riconoscimento dei crediti e garantirne la tracciabilità. In questo articolo si descrive il sistema del DOI (utilizzato come identificatore persistente assegnato di norma a monografie e articoli scientifici per la loro identificazione e tracciabilità) proponendone l’adozione in alcuni contesti di progetti di DH per favorirne la identificazione e diffusione, attraverso anche un ampio set di metadati descrittivi.

 

In the world of Digital Humanities (DH), the results produced often take the form of databases, websites, blogs, or various digital publications. For authors, it is difficult to obtain recognition and ensure traceability of these results. This article describes the DOI system (used as a persistent identifier typically assigned to monographs and scientific articles for their identification and traceability), proposing its adoption in some DH project contexts to promote identification and dissemination, also through a wide set of descriptive metadata.


Nei progetti lessicografici digitali viene consigliato di utilizzare gli Identificatori persistenti. In questo contributo si esplora l’opportunità di utilizzare il DOI (Digital Object Identifier) come strumento per la diffusione e promozione di un progetto lessicografico digitale, usando Crossref come agenzia di registrazione. Occorre registrare una serie di DOI, in corrispondenza dei vari livelli gerarchici con cui la banca-dati lessicografica è organizzata, prevedendo la compilazione di metadati di qualità e ricchi di informazioni, con l’obiettivo di identificare il sistema più ampio di metadati che possa favorire la diffusione del progetto e massimizzarne l’impatto.

Nell’articolo viene quindi analizzato in dettaglio il tracciato di registrazione del DOI, mettendo in evidenza le informazioni necessarie e consigliate per la diffusione, esemplificando come collocarle nel sistema di tag previsti dallo schema di registrazione.

 

In digital lexicographic projects, the use of persistent identifiers is recommended. This contribution explores the opportunity to adopt Digital Object Identifiers (DOIs) as a tool for the dissemination and promotion of a digital lexicographic project, utilizing Crossref as the registration agency. To achieve maximum dissemination, a series of DOIs need to be registered, corresponding to the various hierarchical levels through which the lexicon database is organized. This necessitates the compilation of high-quality metadata that is rich in information.

This article provides a detailed analysis of the DOI registration process, highlighting the necessary and recommended information for dissemination. It exemplifies how to incorporate this information into the tag system specified by the registration schema.